Storico bronzo di Alessandro Marega alla Finn Gold Cup

news del 09.09.2024
Alla FINN GOLD CUP di Aarhus, Danimarca, Alessandro Marega (Società Vela Oscar Cosulich) ha conquistato un fantastico bronzo! Se da una parte é stata la prima volta che un finlandese, Oskari Muhonen, si é aggiudicato la Finn Gold Cup, seguito dall’ungherese Doma Nemeth (primo U23), Alessandro Marega é il terzo italiano della storia che va a podio; prima di lui soltanto Adelchi Pelaschier (1958) e Luca Devoti (1997) argento olimpico 3 anni dopo, sono riusciti nell’impresa. 
L’intervista, realizzata da Elena Giolai per XIII Zona FIV
XIII ZONA FIV: Come ci si sente a sapere che, prima di te, solo Adelchi Pelaschier e Luca Devoti sono saliti sul podio della Finn Gold Cup?
AM: "È un'emozione immensa e un grande orgoglio sapere che prima di me solo Adelchi Pelaschier e Luca Devoti sono riusciti a salire sul podio. Per me sono due figure leggendarie: Luca Devoti non solo come atleta, ma anche per il suo contributo come costruttore di barche e innovatore; Adelchi è una figura mitica non solo per la classe Finn, ma anche per il mio circolo, la Società Velica Oscar Cosulich. È sempre stato un'ispirazione per tutte le generazioni di velisti che sono venute dopo."
XIII ZONA FIV: Hai ottenuto un secondo e due terzi posti come migliori parziali: in che condizioni di vento li hai conquistati? E cosa hai provato quando ti sei classificato secondo, dietro solo al vincitore assoluto Muhonen? Qual è stata la regata più emozionante per te?
AM: "Ho ottenuto i migliori risultati in condizioni di vento medio-forte e onda corta, che erano fastidiose di bolina ma fantastiche per planare con il pompaggio libero in poppa. Questo tipo di condizioni si è presentato in molte delle prove del campionato. Ma, più che il secondo posto, la regata più emozionante è stata la prima delle sette disputate: alla mia prima Finn Gold Cup, ho girato primo alla boa di bolina! Anche se poi non sono riuscito a mantenere la posizione per una serie di sfortunate circostanze, è stato un momento davvero speciale.
XIII ZONA FIV: Ti aspettavi di salire sul podio prima dell'inizio della competizione?
AM: "Speravo di finire tra i primi cinque, soprattutto per tutto il lavoro fatto nell’ultimo anno. Sono solo due anni che regato nella classe Finn e all'inizio di quest'anno ho cambiato barca; la Finn Gold Cup era nella mia mente da esattamente un anno. Dietro c'è stato un grande impegno da parte mia e del team che mi ha seguito per la preparazione fisica e tecnica. È stato un percorso lungo e impegnativo, con tanti sacrifici, soprattutto perché lavoro a tempo pieno come progettista alla veleria Olimpic Sail e bisogna ritagliarsi del tempo per allenarsi. Per questo motivo, questo bronzo ha un significato speciale: è il frutto di tanto sacrificio e, in più, l'ho ottenuto con una vela che ho progettato io, che dà un sapore speciale.
XIII ZONA FIV: La classe Finn, insieme alla classe Star, è tra le più prestigiose ex classi olimpiche. Cosa la rende ancora così affascinante e stimolante a livello agonistico?
AM: "La classe Finn è emozionante perché offre sensazioni uniche, a metà tra una deriva e una barca d'altura, soprattutto di bolina, dove a volte la si governa come una vera barca d'altura. È una barca molto impegnativa dal punto di vista fisico: con la vela grande e il pompaggio libero su ogni onda, il ritmo cardiaco è sempre al massimo. Allo stesso tempo, è una delle barche tecnicamente più complete, il che la rende molto stimolante. Anche l'estetica ha il suo fascino: molti regatanti continuano a gareggiare perché sono veramente innamorati del Finn e del suo modo di navigare.